Itinerario Dall’alpe Bonalè (2342 mt.) attraversare tra le costruzioni e seguire, in direzione Nord, il tracciato di una stradina agricola che aggira un muro a secco e prosegue in falsopiano verso il fondo dell’ampio pianoro erboso, dove la traccia diviene più debole. Dirigersi verso l'evidente pendio a destra della base della Guglia di Bonalè. Continuare su terreno man mano più detritico tenendosi destra del torrente (sinistra idrografica), fino in prossimità di un enorme masso squadrato (a sinistra del torrente; destra idrografica). Attraversare il torrente con un guado e iniziare a risalire il canalone per ripide balze erbose, cercando qualche rara traccia di passaggio e qualche sporadico ometto (può risultare più agevole seguire il tracciato evidenziato in giallo, nella foto sotto anziché proseguire in maniera logica su terreno detritico e difficile ai margini del torrente). Giunti nella parte sommitale del pendio (vedi la seconda foto sotto), allontanandosi leggermente dal corso d’acqua e guadagnare il piano superiore, compiendo un semicerchio. Attraversare la pietraia obliquando verso destra, raggiungendo un’ampia conca detritica. Costeggiare il torrente, aggirando sulla destra un basso promontorio erboso. Lasciare sulla destra il lago di Bonalè e continuare (proseguendo sempre su sfasciumi o nevai residui) verso il centro dell’ampia conca detridica alla base dall’Aiguille di Malatrà. Risalire un evidente dosso morendo (risalirlo sulla destra; ometti) che si trova sotto la verticale della vetta ormai ben visibile. Giunti in cima al dosso seguire la traccia che, su fine terriccio friabile, sale a zig-zag e termina ad uno stretto intaglio (sulla paretina rocciosa a destra si trova un’immagine di papa Giovanni Paolo II). Risalire verso sinistra, per facili roccette e sfasciume, e in breve raggiungere l’aerea vetta dell’Aiguille d’Artanavaz (3069 mt.).
Discesa: La discesa si percorre sul medesimo itinerario della salita. Giunti all'alpe Bonalè è anche possibile proseguire sulla strada sterrata che passa dall'alpe Rantin e poi scende a Planaval.
Difficoltà: Itinerario con notevole spostamento (7,5 km solo andata con salita diretta all’alpe Bonalè; circa 9 passando dall’alpe Rantin) che presenta una salita discontinua con tre pianori alternati a tre strappi decisamente più ripidi e faticosi; Consigliati i ramponi ad inizio stagione; Faticosa la risalita del ripido canale alla base dell’Aiguille di Bonalè (attenzione alla discesa che avviene su zolle erbose senza un percorso obbligatorio; consigliamo comunque di tenersi lontano dal torrente); L’aggiramento del dosso erboso prima del lago di Bonalè può essere fatto sia a destra (doppio guado senza particolari problemi) che a sinistra del torrente (balza erbosa un po’ ripida). Un po’ di attenzione ai metri finali su facili roccette e terreno un po’ instabile.
Impegno fisico: L'itinerario richiede un buon allenamento fisico
Fontanile: Nel villaggio di Planaval
Acqua: 1 attraversamento su ponte; un esiguo guado prima dell'alpe bonalè, un guado mediamente impegnativo.
Bar/Ristoro: Nel villaggio di Planaval (verificare i periodi di apertura)
Bastoni Trekking: Bastoni trekking utili e consigliati
Attrezzatura alpinistica: Ramponi utili a inizio stagione per presenza di estesi nevai
INFORMAZIONI GENERALI SULL'ITINERARIO
L’Aiguille d’Artanavaz (3069 mt.) si trova alla testata della comba di Planaval, a destra dell’Aiguille del Malatrà. Esteticamente, vista dal versante di salita (Sud), non appare come una vera e propria guglia ma una volta raggiuntane la vetta ci si rende conto di trovarsi su di una punta veramente aerea: Il versante Nord/Ovest strapiomba sulla testata del vallone di Malatrà (Val Ferret), mentre il versante Est strapiomba sulla testata del vallone di Merdeaux (Gran San Bernardo).
Ecco l'itinerario da seguire in salita, nel punto chiave. In rosso la traccia da seguire (radi ometti), in giallo quella da noi seguita e registrata sulla traccia GPS: