Dal piccolo parcheggio posto nelle vicinanze del villaggio disabitato di Dondenaz (2110 mt.), nel comune di Champorcher, inizia una strada sterrata che scende ad un rudere posto a ridosso di una paretina rocciosa. Attraversare il torrente e risalire, proseguendo sempre sulla strada sterrata, fino al Rifugio Dondena (2186 mt.). Da qui è possibile raggiungere il Lago del Miserin (2578 mt.) tramite due vie. La prima soluzione, da noi consigliata, prevede di risalire la strada sterrata che comincia davanti al Rifugio Dondena, proseguire fino a raggiungere un bivio, e da qui continuare sul sentiero di destra. Risalire e aggirare verso destra la spalla erbosa posta di fronte. Attraversare un'ampia prateria sottostante la linea dell'alta tensione (Phoenix) e giungere al Lago del Miserin. La seconda soluzione invece prevede la risalita lungo la strada sterrata che diparte dal retro del rifugio, trascurare le diramazioni sulla destra per il Mont Glacier e per la Finestra di Champorcher, e raggiungere così il Lago del Miserin. Costeggiare il lago Miserin verso sinistra; giunti al fondo del lago, attraversare i pascoli seguendo i bolli gialli e gli ometti in pietra, e risalire un canalino di modesta pendenza fino a raggiungere un piano rialzato caratterizzato da lastroni di roccia. Proseguire, sempre affidandosi alla traccia degli ometti, in direzione del Colle dei Banchi, alla cui base si trovano gli ultimi resti dell'ex ghiacciaio dei Banchi. Risalire fino al colletto prestando attenzione ai blocchi in pietra dello sfasciume instabile. Giunti al Colle, proseguire verso sinistra, superando una bella statua della Madonna. Proseguire quindi sull'esposto filo di cresta, che si trova a picco sul vallone del lato piemontese, e la cui traccia non è sempre evidente. Raggiungere un dosso roccioso che spezza il filo di cresta, sul quale sono presenti diverse targhe commemorative, e che rappresenta il punto chiave dell'ascensione. La via normale di ascesa prevede il superamento di tale gradino sul fianco sinistro (a Nord su tratta esposta rivolta sul versante valdostano) tramite un intaglio posto su una paretina poco inclinata, ma con discreti intagli utili all'arrampicata (II grado, attrezzato in cima con un chiodo e una sosta). In alternativa è possibile aggirare l'ostacolo verso destra, proseguendo sul delicato traverso a picco dal lato piemontese; giungere a metà di questo e individuare il punto migliore ove poter arrampicare per superare lo scalino delle balze rocciose poste alla base della piramide detritica di vetta. L'ultima tratta di salita avviene su detriti e fine sfasciume fino a raggiungere la Croce posta in vetta alla Rosa dei Banchi (3164 mt.).
Discesa: Si consiglia di scendere mantenendosi sul lato destro, affrontando il gradino roccioso scendendo in disarrampicata, o in alternativa calandosi attrezzando una corda doppia. Evitare di scendere dalle balze rocciose alla base della piramide di vetta.
Difficoltà: Salita impegnativa con un tratto di arrampicata (II Grado). Dal Colle dei Banchi le tracce di sentiero sono poco evidenti e la progressione avviene su filo di cresta esposto. Prestare moltissima attenzione nel caso in cui si optasse per aggirare lo scalino roccioso sul lato piemontese: il traverso è inclinato e a picco sul vallone sottostante, e presenta molti detriti che lo rendono scivoloso e friabile. L'ultima tratta di salita presenta detriti e sfasciume fine affondante, non particolarmente difficile da affrontare.
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