Premessa: E’ consigliabile abbreviare la gita pernottando all’agriturismo Maison du Lord a Prà Oursie (1h da La ville, 486 mt. di dislivello).
Descrizione: Lasciata l’auto nel parcheggio antistante il villaggio di La Ville (o Veulla – 1303 mt.) proseguire lungo il bel sentiero lastricato che sale a destra della chiesa (palina segnavia), per qualche centinaio di metri, fino ad incontrare un bivio a destra (palina segnavia). Svoltare a destra e risalire il ripido bosco fino a raggiungere l’agriturismo "La Maison du Lord" all’ alpeggio di Prà Oursie. Prendere il sentiero per il Col Varotta che sale sul retro dell’agriturismo, attraversa un tratto boschivo e risale una valletta. Raggiungere e superare i ruderi delle baite di Fi (o Fie), prendendo ancora un pò di quota. Lasciare il sentiero per il colle Varotta, seguendo una variante a sinistra fatta da 3 ometti e una scritta “Mont Avic” su un masso. Seguire il sentierino panoramico che risalire il pendio erboso e raggiunge all’ ameno pianoro del Pian del Fi con un laghetto (Pian del Fi inferiore). Attraversare il piano erboso, piegando leggermente a destra, puntando ad un evidente canale detritico. Raggiungere il colletto alla sommità del canale e attraversare la pietraia (ometti) a sinistra del laghetto del Pian di Fi superiore. Risalire la crestina di sfasciumi sotto l’imponente parete Est dell’Avic e scendere, sulla destra, nel canalino roccioso (blocchi di pietra e uso delle mani) che permette di guadagnare la pietraia sottostante. Proseguire in falsopiano sulla petraia, guadagnando l’accesso al canale di sfasciumi sulla sinistra. Risalire l’intero canale, su tracce di sentiero in parte detritico e in parte con blocchi più stabili, puntando all’evidente e stretto colletto Nord dell’Avic. Dal colletto proseguire a sinistra puntando direttamente alla cima dell'Avic, trovando tracce di sentiero e qualche ometto di pietre (prendere come riferimento un grosso masso con un cartello bianco). Risalire ora il tratto piu tecnico dell’intera salita , attrezzato con corda fissa e cavo (si risale subito un facile dietro di I grado di alcuni metri, seguito da una piccola cengia sulla destra abbastanza esposta. Va poi superata una paretina di 6-7 metri di II grado ed una seconda cengia sulla sinistra), e raggiungere la spalla Est. Seguire a destra su sfasciumi aggirando, prima sul lato sinistro e poi sul destro, i blocchi di pietra accatastati. Risalire l’ultimo tratto di roccette (uso delle mani) fino a raggiungere la vetta del Mont Avic (3006 mt.), caratterizzata dalla presenza di una grande statua della Madonna.
Discesa: Proseguire lungo la cresta Ovest (via normale; affilata ed esposta), su tracce di sentiero, scendendo tra i grossi blocchi di pietra utilizzando le mani e, nei punti più esposti, disarrampicando (in prevalenza I grado e un passaggio di II grado). Seguire il sentiero che, alla base della cresta rocciosa, supera alcune pietraie (divenendo via via più marcato) e attraversa l’ameno pianoro con alcuni laghetti prima di innestarsi con il sentiero che sale al Col e Lac de Reye Chevrere. Scendere verso destra e raggiungere il Lago Gelato e il la baita del bivacco forestale. Da qui per la discesa a La Ville si percorre a ritroso l’itinerario descritto per la salita al Lago Gelato
Difficoltà: La gita è bellissima e l’ attrezzatura della parte di cresta nord-est, fatta nel 2016, ha trasformato la salita da alpinistica facile a salita riservata a escursionisti esperti, fermo restando il fatto che un po’ di dimestichezza su tratti un minimo esposti e in disarrampicata bisogna averla: I passaggi alpinistici sono stati attrezzati con corda (primo tratto con passaggi di I), canapone ancorato con catena (placca con passaggi di II grado) e due tratti con cavi d'acciaio su un paio di cenge esposte; Attenzione alla discesa sulla via normale in quanto, specie nella parte alta è molto affilata ed esposta (il sentiero è quasi sempre ben identificabile e aggira sempre i punti più difficili).
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