Dal Rifugio Sogno di Berdzè (2526 mt.) proseguire in direzione della Finestra di Champorcher per qualche decina di metri fino al ponticello sul torrente. Da qui proseguire verso sinistra sulla traccia di sentiero che risale il pendio erboso in diagonale, fino alla conca con il lago Ponton (2601 mt.). In alternativa è possibile seguire il sentiero per la Finestra di Champorcher fino all'ultimo tornante prima del colle e seguire la traccia che porta al lago del Ponton con un percorso leggermente più lungo. Aggirare la sponda destra del lago (il sentiero si perde un po’ nella prateria, proseguire senza traccia obbligata e guadare il torrente nel miglior punto utile), raggiungere i ruderi dell'alpeggio Ponton (2633 mt.) e puntare verso la Baita (Baita Orlando) posta al termine della strada poderale, che proviene da Lillaz. Seguire la strada poderale in leggera discesa sino ad un tornante (palina segnavia) e deviare sul sentiero che sale ripido e a mezza costa verso il Passo dell’ Invergneux (2905 mt. – punto chiave 1). Dal passo seguire verso Est la cresta arrotondata "La Serra Madù" con saltuarie tracce di sentiero e qualche sporadico ometto in pietra. Qui non conviene seguire gli ometti che portano verso la cresta, ma effettuare il giro più largo, a sinistra nella conca, per poi salire su detriti mobili e nevai. Puntare verso l’evidente intaglio di roccia grigio-rossastra (puto chiave 2), che si aggira sul versante Sud su un ripido pendio di terriccio. Risalire ora un ampio plateau detritico e raggiungere il canalino attrezzato con catene, che permettono di scendere sul ghiacciaio di Tessonet (punto chiave 3). Attraversare il ghiacciaio in diagonale verso Est, in piano e senza mai perdere quota, puntando alla base del ripido pendio di “sfasciumi instabili” e nevai, fino a raggiungere il Colle della Tersiva (punto chiave 4). Da qui seguire il sentiero ben visibile che percorre la larga cresta (in caso di neve è consigliabile l’uso dei ramponi) e raggiunge la vetta di Punta Tersiva (3512 mt.), caratterizzata dalla presenza della statua della Madonna, di una croce, di un altare in pietra e di un segnale IGM (punto chiave 5).
Discesa: Dal colle della Tersiva, scendere tenendosi sulla destra e seguendo gli ometti in pietra, fino a raggiungere il Bivacco Glarey/Muggia. Qui noi consigliamo di effettuare la discesa su Gimillan (necessario l’utilizzo di navetta o meglio ancora di una seconda auto per il rientro a Lillaz). L’idea di fare il percorso ad anello permette un approccio di tipo più alpinistico nella salita alla vetta e un lungo e interessante percorso escursionistico attraverso il solitario vallone Grauson (in alternativa giunti al bivacco è possibile risalire nuovamente al Passo dell’ Invergneux in maniera escursionistica e da qui rientrare a Lillaz).
Difficoltà: (Punto chiave 1) Dal bivio, poco oltre il rifugio Sogno di Berdzè al Lago Ponton, la traccia di sentiero è ben visibile; si perde poco sopra alcune barre rocciose nei pressi del ripiano erboso in prossimità del lago. Dal lago alla Baita Orlando la traccia di sentiero si perde ancora nella prateria, ma senza seguire un percorso obbligatorio basta aggirare il lago con un semicerchio da destra verso sinistra, guadando il torrente nel miglior punto utile. La salita al Passo dell’ Invergneux è abbastanza lunga, ripida e in qualche punto poco esposta; (Punto chiave 2) Poco oltre il Passo dell’ Invergneux evitare di seguire gli ometti che puntano alla cresta: difficoltà alpinistiche non banali; meglio aggirare sulla sinistra e seguire le tracce di sentiero su sfasciume (abbastanza stabile); gli ometti ci sono, ma si confondono parecchio con il terreno. In caso di dubbi cercate la miglior traccia e puntate all’intaglio di roccia grigio rossastra; (Punto chiave 3) Prestare molta attenzione alla discesa sul ghiacciaio del Tessonet: Nel canalino attrezzato la roccia è abbastanza liscia, seppur poco inclinata. La catena è scivolosa (meglio avere dei guanti da ferrata al seguito). Se non si scende con buona decisione, lo sforzo di braccia sarà elevato. Valutabile anche una possibile calata con una propria corda; (Punto chiave 4) Il ghiacciaio non presenta difficoltà. Raggiunto il pendio di sfasciumi, che sale al Colle della Tersiva, conviene individuare con attenzione il sentiero della via Normale (riferimento bivacco Glarey /Muggia e quindi portarsi sotto la cresta che sale a sinistra rispetto il colle, ovvero la destra orografica). Salita al colle abbastanza impegnativa da punto di vista fisico; (Punto chiave 5) Dal colle della Tersiva alla vetta non ci sono grandi difficoltà se la via si presenta secca. In casi di cresta innevata è meglio rimettere i ramponi; la cresta da risalire è abbastanza ripida e moderatamente esposta ma larga.
Considerazioni utili: La salita (peraltro su strada poderale) del vallone dell’Urtier è molto lunga e il paesaggio è deturpato dalla presenza dei tralicci dell’alta tensione. E’ possibile sfruttare il servizio taxi privato per raggiungere: 1) Il rifugio Sogno di Berdzè nel tardo pomeriggio, se si decide di effettuare l’ascesa alla Tersiva in due giorni; 2) il lago Ponton, al mattino presto, se si sceglie di effettuare l’ascesa alla Tersiva in un giorno solo.
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