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CODICESETTORE
191C3
REGIONE
VALLE D'AOSTA
SCHEDA TECNICA DEL DIARIO:
MONTE EMILIUS (VIA FERRATA - CRESTA OVEST)
(DA PILA PER BIVACCO ZULLO AL COL CARREL)
   altre denominazioni:
  Punta di Vallé, Picco delle Dieci Ore, Pic de dix heures, Pic Chamosser o Pic Chamoisier
   sottotitolo:
  Ferrata Monte Emilius per il Mont Ross de Comboè (ferrata storica, dal Col Carrel)



LUOGO PARTENZA A VALLECATEGORIADIFFICOLTA'ACCESSOTIPOLOGIA
Gressan (loc. Pila)FERRATA      
ADATTO AI BAMBINIACCESSO CON CANI AL SEGUITO
NONO
DURATASEGNAVIA
da 5 a 6 ore dal BivaccoAssenti → Nr.14 (rientro)
CLASSIFICAZIONEDISLIVELLO PARZIALEDISLIVELLO TOTALE
(EEA) - Escursionisti Esperti Attrezzati653 metri2695 metri
DESCRIZIONE ITINERARIO

Dal retro del Bivacco Federigo Zullo, situato al Col Carrel (2.906 mt.), percorrere verso sinistra un breve traverso di pietre e detriti instabili fino ad incontrare l'attacco della via ferrata del Monte Emilius. (punto chiave 1). Il tracciato inizia tra facili blocchi di roccia, sul fianco sinistro della cresta, fino a raggiungerne in corrispondenza della sommità il filo di un pronunciato gendarme rossastro, collegato alla guglia successiva da uno spettacolare e aereo ponte tibetano (punto chiave 2). Proseguire su roccia più verticale fino a raggiungere il Mont Ross de Comboé (3.285 metri; qui si innesta a destra la variante della via ferrata proveniente dal Rifugio Arbolle), posto all'estremità occidentale della spalla ovest del Monte Emilius. (punto chiave 3). La ferrata prosegue sul filo di cresta in direzione da ovest verso est per un lungo tratto quasi orizzontale, fino a raggiungere un cartello indicatore di una possibile discesa a destra (versante sud) che lungo tracce di sentiero su pietraia porta ad immettersi nei pressi del Lago Gelè (2.955 mt - punto chiave 3Bis). Proseguendo lungo la via ferrata invece si raggiunge il Piccolo Monte Emilius (3.342 mt.). Risalire la cresta, ora più ripida e frastagliata, che viene superata sulla destra passando alcuni gradoni di roccia rossa e compatta (punto chiave 4). Stando sempre sul versante sud ci si porta fin sotto un salto di roccia di colore chiaro, un pò più friabile, lo si supera con alcuni passaggi atletici e si prosegue salendo in obliquo un pendio pietroso, giungendo ad una spalla (punto chiave 5). Qui termina la via attrezzata e proseguendo si raggiunge la vetta (3.559 mt.), in una decina di minuti.

Discesa: Dalla vetta del Monte Emilius scendere su pietraia instabile lungo le tracce del ripido sentiero della via normale che porta al Colle dei Tre Cappuccini (punto chiave 6). Dal colle seguire il segnavia nr. 14 percorrendo il sentiero che raggiunge il Lago Gelè e successivamente il Lago delle Capre e il Lago di Arbolle (sulla sponda del quale si trova l'omonimo rifugio) . Risalire al Colle di Chamolè sull'evidente e ripido sentiero e da qui scendere sino a Pila passando dal Lago Chamolè .

Difficoltà: (EEA) Escursionisti Esperti Attrezzati - Itinerario molto lungo e impegnativo.

Ferrata (D): Via ferrata difficile ed in alcuni brevi tratti presenta passaggi atletici. E' presente un ponte tibetano molto suggestivo. Punto chiave 1 - Prestare un po' di attenzione alle pietre mobili sul traverso. Punto chiave 2 - Il vuoto sotto è notevole ma l'attraversamento del ponte non presenta alcuna problematica in quanto è ben stabile. Prestare un po' di attenzione al suo accesso in quanto avviene in discesa e ci sono i cavi di ancoraggio che possono dare un pò di fastidio. Punto chiave 3 - Senza particolari difficoltà. Ottimo punto per fare una sosta godendo il panorama! Punto chiave 3Bis - Tale discesa è una possibile via di fuga per chi volesse abbandonare la ferrata senza raggiungere la vetta dell'Emilius. Tratto iniziale su pietraia instabile di modesta difficoltà, poi su facile sentiero. Punto chiave 4 - Prestare molta attenzione al primo tratto dopo la via di fuga in quanto sovente il cavo viene spezzato o disancorato dalle valanghe invernali. Punto chiave 5 - Si risale un bel camino atletico e abbastanza faticosa prima di giungere alla spalla ove termina la via ferrata. Punto chiave 6 - Prestare molta attenzione in discesa fino al colle. Roccia molto instabile e tracce di sentiero non sempre evidenti.

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Aggiornato all'anno : 2023Fonte : www.TheFlintstones.it
LINK COLLEGATI
  Visita la scheda della via ferrata
  Visita la scheda della vetta over 3000
NOTE

Impegno fisico:
L'itinerario richiede un ottimo allenamento fisico

Fontanile:
Pila

Bar/Ristoro:
Bar-Ristoro a Pila e a Chamolè (verificare periodi di apertura)

Bastoni Trekking:
Utili e consigliati per avvicinamento e rientro

Attrezzatura alpinistica:
Procedere con Imbrago, Casco e Kit Ferrata

Annotazioni:
Cavo, gradini e 1 ponte tibetano

INFORMAZIONI GENERALI SULL'ITINERARIO

Il Monte Emilius (3559 mt.) si innalza sopra la conca di Aosta e rappresenta per gli aostani una meta obbligata, in quanto è la "montagna di casa" così come la Becca di Nona, separata dal Colle Carrel. La vetta fu salita la prima volta dal canonico Georges Carrel nel 1826. Altre fonti riportano come primo salitore Laurent Cerise nel 1823. La via normale di salita (che si sviluppa sul versante sud del monte) ha come punto di appoggio il rifugio Arbolle e passa dal Col des Trois Capucins. È anche possibile giungere in vetta al Monte Emilius percorrendo l'impegnativa via ferrata (ferrata storica) sulla cresta ovest, che parte poco sopra il Bivacco Federico Zullo al Col Carrel. In alternativa dal rifugio arbolle, dopo un avvicinamento di circa 2h, è possibile percorrere la variante della via ferrata che si congiunge alla ferrata storica in cima al Monte Rosso di Comboè. La stagione migliore per scalare il Monte Emilius è a cavallo tra i mesi di Luglio ed Agosto. In questo periodo non è necessario portare con voi particolare attrezzatura alpinistica. Ma in altri periodi è possibile trovare neve od anche ghiaccio sulla cresta prima della vetta che rende ben più insidiosa la salita (ramponi necessari).

GALLERIA FOTOGRAFICA