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Giuseppe Tancredi Tibaldi

Giuseppe Tancredi Tibaldi (1851-1916) è stato un saggista e scrittore italiano, di storia, folclore e cultura popolare valdostani.


Nascita: Il 19 marzo 1851 a Solero (Alessandria)

Morte: Il 21 febbraio 1916 ad Aosta


Cenni Storici:
Nato a Solero (Alessandria), il 19 marzo 1851, Giuseppe Tancredi Tibaldi (in francese Tancrède Joseph Tibaldi)fu cresciuto in Valle d'Aosta dove, terminati gli studi, iniziò nel 1877 la carriera amministrativa all'interno del Tribunale come cancelliere e procuratore e anche la collaborazione con la stampa locale e poi nazionale. Tibaldi era un libero pensatore e si dichiarava contrario al controllo esercitato dalla Chiesa sulla cultura. Ciò non significa che fosse anticlericale, accusa che invece gli fu mossa. Fu anche tacciato di essere un "italiano" per aver utilizzato l'"idioma gentile". Lo fece, si, ma non per cancellare il francese dalla Valle d'Aosta, quanto per il desiderio che la storia e le tradizioni valdostane potessero essere alla portata di tutti. Questo suo tentativo non fu capito. Soprattutto perché sostenne ne Il trionfo dell'Idioma gentile nella Valle d'Aosta (1912) che la lingua francese aveva perso la lotta contro l'avanzata dell'italiano e sarebbe scomparsa dalla regione. Sbagliava, ma i suoi denigratori non tennero conto del passaggio in cui parlava del patois: «il vero logos di più secoli anziano della gallica favella (…). Scomparirà forse il francese, ma il patois rimarrà; nessuna legge di Stato, nessuna violenza di governo, nessun arbitrio di agente lo stirperà dalle labbra dei Valdostani». Dal 1900 Tibaldi si dedicò alla storia e iniziò a pubblicare l'opera per la quale è più conosciuto: La Regione d'Aosta attraverso i secoli. Studi critici di storia. Concepito in sei volumi, dalla preistoria ai tempi moderni, verranno pubblicati solo cinque volumi. Del sesto rimasero solo bozze distrutte durante l'incendio avvenuto subito dopo la morte dell'autore, avvenuta il 21 febbraio 1916.


Fonte: Informazioni tratte da "Les cent du Millénaire", 2000, Conseil de la Vallée