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Schede speciali sui personaggi storici della Valle d'Aosta |
Georges Carrel Georges Carrel (1800-1870) canonico della Collegiata di Saint’ Orso, divulgatore scientifico. Ha contribuito alla fondazione della prima sezione locale del CAI. Ha creato a sue spese il primo osservatorio meteorologico. | |||
Nascita: Il 21 novembre 1800 a Chatillon | |||
Morte: Il 23 maggio 1870 ad Aosta | |||
Cenni Storici: Canonico e poi priore della Collegiata di Sant'Orso, scienziato e divulgatore scientifico che ha contribuito in maniera determinante al progresso economico e sociale della Valle d'Aosta: Georges Carrel, di cui oggi ricorrono i 151 anni dalla scomparsa, è stato soprannominato "l'ami des anglais" proprio per riconoscergli il suo impegno nella promozione del turismo in Valle d'Aosta e la sua fitta corrispondenza con gli ambienti scientifici internazionali. Consapevole dei limiti, ma ancor di più delle potenzialità della regione, il canonico Carrel si rese disponibile a accompagnare scienziati, alpinisti e viaggiatori attraverso le montagne valdostane, diventando "un polo di attrazione, di simpatia e di stima, ovunque riconosciuto". Oltre al rapporto privilegiato con il Mont Emilius (da lui scalato a 26 anni) e la Becca di Nona, Carrel ebbe un legame profondo con il Cervino: Si adoperò per incoraggiare gli alpinisti valdostani a conquistare "la maestosa piramide": così una cordata, guidata dalla guida Jean-Antoine Carrel, nel 1865 aprì la via italiana. Il contributo che Georges Carrel diede allo sviluppo dell'alpinismo valdostano raggiunse l'apice nell'agosto del 1866, quando contribuì a fondare la sede Aostana del Club Alpino di Torino. Si dedicò anche alle ricerche scientifiche e nel 1840 fondò il primo osservatorio meteorologico nella Tourelle da lui appositamente costruita nella Collegiata di Sant'Orso. Fu tra i fondatori dell'Académie de Saint-Anselme e della Société de la Flore Valdôtaine. Alla sua memoria sono dedicati una lapide nella piazza della chiesa di Valtournenche, un bivacco sul Grand Tournalin e il Colle che separa il Mont Emilius dalla Becca di Nona. Il Consiglio Valle ha sostenuto la pubblicazione della biografia in cui Daria Jorioz e Carla Fiou parlano di Georges Carrel, insieme a scienza e religione in Valle d’Aosta del Novecento. | |||
Altre informazioni: Sulla vetta del Grand Tournalin, Edward Whymper eresse un ometto che si poteva vedere da miglia e miglia di distanza e che avrebbe resistito molti anni se il canonico Georges Carrel non l'avesse fatto demolire perché disturbava la sua ripresa fotografica del panorama. Il 30 luglio 1876 venne dedicata alla sua memoria una lapide nella piazza della chiesa di Valtournenche e lo stesso anno gli intitolarono un bivacco sul Grand Tournalin. Il 19 settembre 1878 venne deciso di ribattezzare la Becca di Nona Pic Carrel, ma tale decisione non ebbe seguito; il suo nome rimase legato solo al Colle Carrel che separa il Monte Emilius dalla Becca di Nona. | |||
Fonte: Informazioni tratte da "Les cent du Millénaire", 2000, Conseil de la Vallée e wikipedia | |||
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