L'itinerario iniziale è il medesimo descritto per raggiungere le Miniere di Saint Marcel (1800 metri circa; l’intero sito minerario si sviluppa tra le quote 1700 e 1890 metri). Poco prima del villaggio dei minatori prendere la stradina sterrata che scende alla galleria “San Giacomo”. Da qui continuare lungo la strada sterrata “sospesa” che si inoltra, verso Est, nel vallone di Saint Marcel. Superare un cancelletto (confine della Riserva di proprietà del Marchese Turati ex Barone Peccoz) e dopo una breve discesa, rimontare passando dall'Alpe di Eteley (1.741 mt.). Proseguire seguendo sempre il tracciato della strada sterrata fino a superare il ponte sul torrente che precede l’alpe Praz Bornaz (o Praborna): area dell'antica miniera di manganese (abbandonata ormai da molti anni) che si trova a destra del vallone (sinistra orografica). Da qui si hanno due possibilità:
1)Sentiero 4G/6A per l’Alpe Choulet (o Croulet o più anticamente La Chaz) Individuare, sulla destra, un bivio a quota 1.836 metri. Da questo punto, appena prima del successivo bivio che conduce a Praz Bornaz, invertire completamente la direzione di marcia e, seguire il sentiero che risale in direzione Nord-Nord/Ovest raggiungendo l'Alpe di Choulet (1.824 mt.). Continuare compiendo un lungo diagonale che, con percorso più ripido, raggiunge una piccola conca alla base di un crinale (qui si trova il bivio con la traccia di sentiero proveniente dall’itinerario 2 “Sentiero variante Alpe Vauvire”);
2) Sentiero variante Alpe Vauvire (non consigliato) Raggiungere le baite diroccate di Praz Bornaz e seguire la traccia di sentiero che si innalza nel bosco fino a raggiungere l’alpe Vauvire. Continuare lungo la traccia di sentiero che prosegue dietro i ruderi dell’alpeggio e raggiungere una zona prativa. Da qui scendere lungo il canale fino a raggiungere una piccola conca alla base di un crinale (qui si trova il bivio con la traccia di sentiero proveniente dall’itinerario 1 “Sentiero per l’Alpe Choulet”);
Dal suddetto bivio perdere leggermente quota e attraversa obliquamente la conca, tra la alta vegetazione, e raggiungere la base del crinale. Risalire per brevi tratti di sentiero (qualche breve tratto un po' franoso ed esposto) e raggiungere la crestina del suddetto crinale. Dopo un breve tratto di bosco, entrare nel vallone di Arpisson e superare un grande masso triangolare (freccia segnavia). Continuare tenendosi leggermente a destra e superare i ruderi dell'Alpe di Salé (2216 mt.). Piegare verso sinistra e risalire la spalla erbosa che raggiunge l’ampio pianoro superiore (fantastico affaccio su Aosta). Piegare a sinistra (a destra è possibile raggiungere il crinale con la Croce di Salè), risalendo il ripido pendio erboso per tracce di sentiero, e raggiungere il grande ometto (chiamato anche ommo di Bonplan) in cima al Col Bonplan (2625 mt.). Da qui scendere per evidente traccia a mezza costa, superando crinali ed impluvi, con tratti aerei ed esposti fino a raggiungere un oratorio con Madonnina (nei pressi dell’innesto con il sentiero che proviene da Grand Brissogne). Da qui piegare verso sinistra e in breve tempo raggiungere le rive del lago d’En Bas de Laures sulla cui riva si trova il Rifugio Ernesto Ménabreaz (2546 mt.).
Discesa: La discesa può essere percorsa sul medesimo percorso di salita (salita fino al Col Bonplan poi si consiglia l’itinerario 1 che in discesa risulta comunque più evidente rispetto alla salita). In alternativa è possibile fare rientro nel vallone di Saint Marcel passando per il Col di Leppe oppure (alternativa molto meno impegnativa ma decisamente meno pratica) scendere a Grand Brissogne, avendo lasciato in loco preventivamente una seconda auto per poter rientrare a Les Druges.
Difficoltà: Itinerario nel complesso molto lungo riservato ad escursionisti esperti. I bivi per entrambe gli itinerari descritti (1 e 2) sono di difficile individuazione dalla strada sterrata che attraversa il vallone di Saint Marcel (noi abbiamo identificato più facilmente il bivio per l’itinerario 2, che però non consigliamo); Attenzione all’itinerario 2 in quanto si tratta di un sentiero non più mantenuto, specialmente il tratto tra l’alpe Vauvire e il bivio con il sentiero 6A attraversa zone con erba molto alta (tra cui ortiche) e alberi caduti; Attenzione alle poco evidenti tracce di sentiero oltre l’alpe Salè fino al Col Bonplan(nella traccia GPS allegata alla relazione non siamo riusciti a seguire in maniera corretta il sentiero, puntando prima in maniera errata alla gola del torrente su pendii erbosi talvolta ripidi e poi salendo in maniera diretta al Col Bonplan). Massima attenziona al sentiero (quasi sempre evidente) che scende dal col Bonplan e costeggia il vallone di Brissogne: Il sentiero presenta molti tratti aerei ed esposti (sconsigliato fino a stagione inoltrata in quanto la presenza di eventuali ripide lingue di neve rendono insidioso e pericoloso il transito).
Le foto da 5 a 13 della galleria fotografica si riferiscono all’itinerario 2 (variante Alpe Vauvire)
|