Dal piccolo slargo sterrato poco prima della località Chamen (1732 mt.), sul lato opposto della strada per la diga di PlaceMoulin, imboccare la poderale (palina segnavia) che sale a tornanti (brevi tratti asfaltati) e raggiunge dapprima le baite di Grand Chamen, che si lasciano sulla sinistra, e successivamente l’alpeggio di La Crotta (qui termina da strada). Seguendo le rare segnalazioni, piegare verso destra e attraversare i vari rami del torrente che serpeggiano prima tra i prati e successivamente attraversano una zona di massi. Costeggiare sulla destra il torrente (sinistra orografica), seguendone i segnavia ed ometti in pietra, fino al punto utile per il suo guado indentificato da un segnavia su una pietra (punto chiave – vedere sotto: difficoltà). Dopo aver raggiunto il lato sinistro del torrente (destra orografica), proseguire verso il fondo della Comba de la Sassa. Qui inizia la ripida salita sul filo di cresta che separa la piccola morena, che si trova sulla destra, con quella più irta di sinistra. Raggiunto un colletto, scendere nella sottostante conca (ci si abbassa per circa 20 mt. di dislivello) per poi risalire un successivo breve ma ripido pendio morenico sulla cui sommità, a destra, si trova il bivacco de la Sassa (2.973 mt.).Il bivacco è visibile solo in ultimo.
Discesa: La discesa si percorre sul medesimo itinerario della salita.
Difficoltà: Itinerario nel complesso lungo e senza punti di approvvigionamento acqua. Molto impegnativa risulta la salita (e di conseguenza anche la discesa) sul filo di cresta morenico, in quanto il sentiero sale ripido su terreno detritico (più instabile nel breve pendio finale che sale al bivacco). (Punto chiave): Le difficoltà oggettive dell’intera salita si hanno nell’attraversamento del torrente. Andata: Individuati gli ultimi bolli e ometti sulla destra del torrente (sinistra orografica), tornare indietro per alcune decine di metri, cercando la pietra con la freccia segnavia che indica il torrente (poco visibile salendo); qui si ha il miglior punto di guado, anche se comunque non è del tutto agevole. Ritorno: Si consiglia di effettuare il guado nel medesimo punto utilizzato all’andata (anche in questo caso bisogna individuare la pietra corretta, con la freccia segnavia). Sulla sponda destra (destra orografica) si trovano ometti e bolli che proseguono ben oltre questo punto di guado (sembrano scendere verso l’alpe La Crotta), ma si sconsiglia di seguirli, poiché attraversare il torrente in quella zona non risulta facile.
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