Gli itinerari alpinistici sono particolarmente interessati dagli effetti del cambiamento climatico. Le attuali condizioni della montagna possono pertanto differire da quanto da noi relazionato. Vi invitiamo pertanto a prestare particolare attenzione nel percorrere gli itinerari descritti e vi invitiamo a lasciare un vostro feedback al rientro della gita, utilizzando il link “Io ci sono stato”.
Dal Rifugio Crete Seche (2410 mt.) seguire il sentiero che raggiunge il pianoro chiamato “Plan de la Sabbla" (sul quale è posto il Bivacco Spataro, già visibile dal rifugio). Proseguire verso il fondo del pianoro fino al bivio per il Colle di Crete Seche (in caso di innevamento guadare il torrente nel miglior punto possibile e puntare alla base dell’ultimo ripido scivolo a sinistra). Prendere a sinistra e risalire, su tracce di sentiero, il ripido canale detritico. Giunti al piano continuare su pietraia (bolli gialli e ometti) piegando verso destra e puntando ad un risalto roccioso che lo si risale su facili roccette (in caso di innevamento lo si aggira verso destra risalendo il pendio nevoso con moderata pendenza). Risalire ora l’ultimo pendio che permette di raggiungere il grande cippo in pietra al Colle del Mont Gelé (3180 mt.). Da qui ci si immette sul ghiacciaio del Mont Gelé; la cui vetta, già ben visibile, è caratterizzata dalla presenza di una grande croce in legno. Proseguire con una lunga diagonale verso sinistra fino a raggiunge il ripido pendio finale che si risale (circa 100 mt di dislivello con inclinazione di circa 40°) fino alle facili roccette sotto la vetta: in base alle condizioni è comunque possibile salire lungo il più facile tratto di cresta terminale che supera alcune facili roccette. Rimontare le roccette finali e raggiungere in breve tempo la croce in vetta del Mont Gelè (3519 mt.).
Discesa: La discesa si percorre sul medesimo itinerario della salita.
Difficoltà: Alpinistica nel complesso lunga ma facile in quanto presenta basse difficoltà tecniche. Si consiglia di effettuare la gita a inizio stagione per sfruttare l’innevamento già dal Plan de la Sabla, evitando pertanto buona parte di salita/discesa su terreno detritico (instabile nei canali). Sul ghiacciaio, è meglio procedere comunque in cordata. Prestare attenzione all’ultima rampa di ghiacciaio sotto la croce di vetta (100 mt. di dislivello), in quanto ripida: in caso di condizioni non ottimali è preferibile puntare direttamente alla croce passando per un breve tratto di cresta, su facili roccette.
Impegno fisico: L'itinerario richiede un buon allenamento fisico
Fontanile: A Ruz e al Rifugio Crete Seche
Acqua: Attraversamento di torrente teramite guado al Plan de la Sabla
Bar/Ristoro: Rifugio Crete Seche (verificare i periodi di apertura)
Bastoni Trekking: Utili e consigliati fino al ghiaccaio
Attrezzatura alpinistica: Imbrago, corda, piccozza e ramponi (progressione in cordata su ghiacciaio); casco non necessario
INFORMAZIONI GENERALI SULL'ITINERARIO
Il Mont Gelé (3519 mt), si trova lungo la linea di confine tra l'Italia (Valpelline, in Valle d’Aosta) e la Svizzera (valle di Bagne, nel Canton Vallese), ed è una montagna che appartiene al gruppo del Grand Combin. La via normale di ascesa ha come punto di appoggio il Rifugio Crete Seche (o Bivacco Spataro), ma è possibile effettuare l’ascesa anche dal bivacco Regondi-Gavazzi (dalla Conca di By salendo da Ollomont). La salita al Mont Gelè presenta basse difficoltà tecniche e per questo è considerata una meta ottimale per chi vuole avvicinarsi all’alpinismo. La prima ascesa venne fatta l’ 11 agosto 1861 dall’ alpinista francese di Chamonix Michel Croz, che salì sul Mont Gelé per primo con il fratello Jean Baptiste e F. W. Jacomb.