Premessa: Dall'estate 2015 è disponibile un nuovo sentiero che parte sulla sinistra della strada per Arnouva, a circa 700 metri a monte del sentiero per il Rifugio Bonatti. Il nuovo accesso permette di risparmiare circa 80 mt. di dislivello ma soprattutto permette di attraversare agevolmente la Dora di Ferret tramite una passerella, risolvendo le problematiche legate all'attraversamento dei torrenti partendo dal ponte sulla Dora in località Freboudze.
Itinerario: Dalla palina segnavia (circa 1750 mt.), posta sul lato sinistro della strada della Val Ferret nei pressi di una piazzuola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti, attraversare la Dora di Ferret tramite una comoda passerella. Risalire il pendio morenico, poco inclinato, seguendo i numerosi bolli gialli ed ometti tra la bassa vegetazione tormentata dalle valanghe, puntando ad un evidente masso verticale (una specie di obelisco stretto e alto sul quale è presente un bollo giallo). Aggirare il masso sulla sua destra e piegare leggermente verso sinistra, superando alcuni torrentelli con facile guado. Seguire il sentiero che piega nuovamente verso destra e risale in maniera irta una spalla erbosa ( terreno prevalentemente friabile con un breve passaggio su roccia liscia), portandosi alla base della parete rocciosa a destra della morena (sinistra orografica). Guadare il torrente e risalire il canale roccioso attrezzato con corde fisse. Raggiunto il colletto sommitale seguire l’evidente sentiero che piega a sinistra e supera un terrazzamento erboso, entrando nella morena superiore. Proseguire seguendo gli ometti e i bolli gialli superando alcuni piccoli torrentelli e attraversando alcune pietraie fino a raggiungere un ampio nevaio che va attraversato. Risalire le varie placche di roccia liscia in parte coperta da detriti, cercando i passaggi migliori, lambendo la grande seraccata del ghiacciaio di Fréboudze. Piegare ora verso destra risalendo le ultime placche lisce e superando i nevai ai piedi della lingua terminale del ghiacciaio che scende alla destra (sinistra orografica) dell'isolotto roccioso su cui sorge il bivacco, già ben visibile. Raggiungere la base della ripida parete finale (circa 30 mt.) e risalirla con l’aiuto delle corde fisse fino al terrazzino su cui di trova il Bivacco Gervasutti (2870 mt.).
Discesa: La discesa si percorre sul medesimo itinerario della salita.
Difficoltà: Gita nel complesso impegnativa e molto varia che vedono l’escursionista messo alla prova con: guadi, nevai, tratti attrezzati, facili placche. Attenzione: per quanto detto, in base alle condizioni, l’itinerario assumere carattere alpinistico con difficoltà classificate come F+/PD-; Prestare attenzione al guado sul torrente che precede il primo tratto attrezzato; Il canale attrezzato con corda fissa presenta buoni appigli. Nella prima parte si arrampica con passaggi di I/II°, mentre la seconda metà è tutta con passaggi di I°; Nella parte alta prestare attenzione alla parte centrale di attraversamento in falsopiano che non presenta particolari difficoltà tecniche ma si trova ai piedi di un canale in cui possono verificarsi distacchi di seracchi o scariche di sassi; Sono consigliati i ramponi al seguito in caso di neve dura sui nevai, specialmente quello più esteso che precede le placche lisce. Le placche lische nei pressi delle lingue terminali del ghiacciaio sono in genere poco inclinate e facilmente camminabili tranne qualche singolo passaggio dove è richiesta attenzione ed uso delle mani per via della presenza di materiale detritico che rende scivolosa la progressione, specialmente in discesa; La ripida parete attrezzata sotto il bivacco è ben appigliata e ha tutti passaggi di II°, salvo un singolo passaggio di II°+/III° , dove occorre da fare una spaccata. In discesa, a sinistra delle corde fisse è presente uno spit per evitare di disarrampicare sulla parete ripida attrezzata (calata o doppia di 30 mt. oppure due da 15 mt utilizzando un secondo spit presente).
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