IL COLLE DEL PICCOLO SAN BERNARDO
Il Colle del Piccolo San Bernardo fino al 1965, anno in cui è stato aperto il Traforo del Monte Bianco, rappresentava un importante punto di passaggio tra l’Italia e le terre d’oltralpe. Da questo valico passava, ai tempi dei romani, la “Strada romana delle Gallie”. La presenza di un Cromelech proprio a cavallo del colle, attesta l’importanza di questo valico fin dalla preistoria. (Si tratta di nr. 46 cippi di pietra chiamati menhir dagli archeologi che si elevano da terra per circa 1 metro di altezza, allineati fra loro in modo tale da creare una forma ellittica. L’area si estende per circa 100 metri). In tempi moderni il Cromelech è stato tagliato in due dal passaggio della Strada Statale nr. 26, ma nel 2012 la Regione Valle d’Aosta ha approvato una variante di valico per ripristinare l’integrità del sito storico. Dopo la caduta dell’impero romano, vari popoli si contesero l’antica arteria transalpina: franchi, burgundi e addirittura saraceni; che vennero scacciati dall’arcidiacono di Aosta “Bernardo” nel XI Secolo. Lo stesso religioso fece costruire un ospizio nel 1145 gestito dai canonici di Verrès fino al 1466. Seguirono poi varie gestioni fino alla cessione alla diocesi di Aosta. I vari tentativi di espansione francese nei confronti di piemontesi e savoia fanno si che i Colle del Piccolo San Bernardo assunse anche un’importanza dal punto di vista di difesa. La linea difensiva in questa area (geograficamente molto strategica) è stata potenziata con avamposti militari, casermette, bunker e fortini alla vigilia della seconda guerra mondiale. Queste fortificazioni assunsero un ruolo fondamentale anche durante la “Guerra Lampo” contro la Francia nel Giugno del 1940.
